Ciao, sono Antonio e oggi voglio raccontarti la mia storia.
Era il Gennaio del 2016, avevo 52 anni e un mal di testa fortissimo, non riuscivo a dormire, non si placava neanche con antinfiammatori, andai al pronto soccorso, un po’ preoccupato ma non più di tanto, totalmente inconsapevole che da quel giorno la mia vita sarebbe cambiata per sempre.
Mi fecero una risonanza magnetica e successivamente, con l’esame istologico, arrivò la diagnosi : glioblastoma multiforme, una forma molto aggressiva di tumore al cervello.
Una sensazione di incredulità mista a paura e angoscia mi pervase.
Come tutti, la prima cosa che feci è stato cercare su internet: sopravvivenza dalla diagnosi, un anno. Gelo.
Cosa sarebbe successo? Come avrei fatto a dirlo a mia moglie? Come avrei trovato la forza di dire a mia figlia che sarebbe dovuta crescere senza papà?
Non ebbi tanto tempo per pensarci e per realizzare l’accaduto, il giorno dopo mi operarono d’urgenza. Tra Marzo e Maggio iniziai dei cicli di chemioterapia e radioterapia. Stavo male, vomitavo, ero debilitato fisicamente e mentalmente. Non ce la facevo più.
Sette mesi dopo, ad Agosto, feci una risonanza magnetica di controllo, ed ecco la batosta finale, una recidiva del tumore. Questa volta ho rifiutato le cure mediche, preferivo abbandonarmi a me stesso, non volevo distruggermi piano piano ancora di più.
Un giorno, per caso, ho conosciuto un’equipe di professionisti che si occupavano di nutrizione in oncologia, era la mia ultima spiaggia, la mia ultima speranza. Decisi di provarci e di affidarmi a loro.
Iniziai una dieta che si chiama chetogenica paleolitica, l’ alimentazione prevedeva l’esclusione dei cereali, latticini, legumi, oli vegetali, noci, zuccheri raffinati, dolcificanti artificiali e additivi alimentari . Consumavo circa 2 pasti al giorno fino a sazietà e mangiavo solo quando avevo fame.
Mano mano iniziai a sentirmi meglio, ripresi anche a lavorare!
Ad oggi, il mio tumore è sotto controllo, ho un’eccellente qualità di vita, non prendo farmaci e non ho sintomi.
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In questa storia il nome è di fantasia e le vicende sono state “colorate” per rendere la lettura più scorrevole, ma i dati sono reali e sono stati presi dalla pubblicazione scientifica sottostante.
N.B . Con questo articolo non intendo dire assolutamente che le cure convenzionali siano inutili, anzi sono fondamentali e va sempre seguito il protocollo che l’oncologo di riferimento ritiene più opportuno. Il concetto che vorrei far passare è che è necessaria ed indispensabile anche l’alimentazione, l’ideale sarebbe lavorare in equipe per garantire il massimo risultato possibile al paziente.
Riferimenti Bibliografici:
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